Enrico Bernardi avrebbe spalleggiato il microbiologo di fronte agli inquirenti, sostenendo che questi avesse effettuato un numero congruo di tamponi rapidi Abbott di prova nel Pronto soccorso della struttura trevigiana. Fatto rivelatosi falso. Alla fine, Bernardi ha ritrattato
«Nessuno mi ha mai chiesto di valutare l’attendibilità delle specifiche tecniche dei test». L’avvocato di Simionato: «Non spettava a lei verificare le caratteristiche del test della Abbot»
L’inchiesta in Procura a Padova che ha chiesto il giudizio per il padre dei tamponi rapidi, il medico trevigiano Roberto Rigoli. E’ accusato di aver mentito sull’efficacia dei test rapidi per la diagnosi del Covid. Indagata anche l’ex dg di azienda zero Patrizia Simionato. Secondo il pm, Rigoli avrebbe anche fornito documenti falsi per attestare che test di tamponi rapidi erano stati verificati sui pazienti entrati in pronto soccorso a Treviso
A presentare l'esposto è stato il direttore generale di Azienda Zero, Roberto Toniolo. Crisanti, direttore del'istituto di microbiologia dell'Università di Padova, è un dipendente della sanità del Veneto
Coronavirus, in tramissione anche il mistero dei "troppi asintomatici" in Veneto. I fuori onda carpiti al direttore generale Flor e le giustificazioni del primario Cianci al virologo, che lo registra
Coronavirus, in tramissione anche il mistero dei "troppi asintomatici" in Veneto. I fuori onda carpiti al direttore generale Flor e le giustificazioni del primario Cianci al virologo, che lo registra
Il direttore della Microbiologia di Treviso: «Vi prego, non dubitate della loro attendibilità Non mi interessa fare carriera. Le divisioni avvantaggiano il virus»
Dal 10 novembre, senza parere del ministero della Salute, la Regione inserirà i test rapidi nel computo dei tamponi totali eseguiti, nel cosiddetto “dato tamponi” del bollettino.
Il professore dell'Università di Padova Andrea Crisanti è stato il primo a sollevare la questione della sensibilità dei tamponi rapidi, sostenendo che si lasciano scappare tre positivi ogni dieci. Una nuova ricerca ne abbassa ancora la sensibilità, portandola al 50 per cento